Cantone 2GIORNATA IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE MAFIE E DELLA CRIMINALITA’

Gli Studenti incontrano RAFFAELE CANTONE , PRESIDENTE AUTORITA’ NAZIONALE ANTICORRUZIONE

Davanti ad una platea di oltre 600 studenti del Triennio del Liceo Scientifico Marconi e di una rappresentanza delle Scuole superiori della Provincia aderenti alla RETE RESPONSABILITA’ dell’Ufficio Scolastico Provinciale, Raffaele Cantone ha incontrato gli studenti raccontando di se e della lotta contro la corruzione. Parole misurate e degne del grande magistrato che da giovane ha condotto la battaglia al clan dei Casalesi e che dal 2014 lavora senza riposo contro una delle più grandi piaghe del nostro paese: la corruzione.

Sono state riprese le parole di Rosario Livatino che dice: “L’indipendenza del Giudice, egli scrive in quell’occasione, non è solo nella propria coscienza, nella incessante libertà morale, nella fedeltà ai principi, nella sua capacità di sacrificio, nella sua conoscenza tecnica, nella sua esperienza, nella chiarezza e linearità delle sue decisioni, ma anche nella sua moralità, nella trasparenza della sua condotta anche fuori delle mura del suo ufficio, nella normalità delle sue relazioni e delle sue manifestazioni nella vita sociale, nella scelta delle sue amicizie, nella sua indisponibilità ad iniziative e ad affari, tuttochè consentiti ma rischiosi. Inevitabilmente, pertanto, è da rigettare l’affermazione secondo la quale, una volta adempiuti con coscienza e scrupolo i propri doveri professionali, il Giudice non ha altri obblighi da rispettare nei confronti della società e dello Stato e secondo la quale, quindi, il Giudice della propria vita privata possa fare, al pari di ogni altro cittadino, quello che vuole. Una tesi del genere è, nella sua assolutezza, insostenibile.”

La lotta alla corruzione, ha detto Cantone agli Studenti, non è una questione solo di guerra al malaffare, di risoluzione del problema degli appalti con l’aumento dei controlli. Combattere la corruzione significa condurre una battaglia per il recupero di una coscienza civile e rimettere avanti la questione morale. La scuola fatta di docenti e studenti possono essere quell’esercito che serve al nostro paese per un reale cambiamento.

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